lunedì 28 ottobre 2024

Ricordo d'infanzia Di Tania David

 


Sembrava uscita
da un'icona
dell'Art Nouveau
mia zia Lillí,
sorella di mio nonno.
Portava ancora
i suoi lunghi abiti
di foggia Liberty,
da perline ricamati,
che nei teatri
della sua Palermo
aveva un dí sfoggiati.
Occhi verdi,
carnagione chiara,
capelli grigio ramato
che ogni mattina districava,
a lungo spazzolava,
in lunga treccia poi serrava
e in un Cròbilo ribelle
sulla nuca li acconciava.
Preziose erano
le lunghe forcine in tartaruga
che la sua pettinatura
a corona contornavano.
Eppur sfuggiva ancor
sulle sue gote,
vezzosa,
maliarda,
giovanile ciocca.

© 2024 Tania David PremioParoleNuove AnimaDiVento



I MIEI SOGNI TRA LE NUVOLE di Natalina Di Legge

 


Il cielo
ha steso oggi
candide lenzuola ad asciugare,
sulla terra
che resta lì a guardare.
Le vele al vento
si muovono piano,in mezzo al mare
plana felice
un candido gabbiano,
mentre una porta si apre per spiare lontano.
Si ritrova
a remare in quel cielo
il mio pensiero
e, nel tempo che è sfuggito
vi ritrova le cose perdute.
Certezze,
chiavi smarrite, occasioni, carezze,
risposte, attese, speranze memorie sopite.
E poi ancora…
conchiglie, giocattoli rotti,
un’altalena che si muove piano
e tante piccole gioie
racchiuse nel palmo della mano.
Strade di sole
e di vento,
antichi sapori, profumi di pulito,
un letto appena fatto,
una luce ancora accesa,
un rimprovero
e un sorriso nella voce di mia madre
-dove sei stata finora, mi hai fatto stare in pena-.
E il cuore che diventa leggero,
nel cielo nuvole rade.
E’ tardi,
vado a letto,
cammino in punta di piedi,
per non turbare i miei sogni che,
tra le nubi
sono fermi ad aspettare.

©2024 Natalina Di Legge PremioParoleNuove AnimaDiVento




Crobilo Di Annamaria Citino

 

Abiterò nei tuoi occhi
Abiterò nei tuoi occhi
Dove i sorrisi del cuore,
incontrano il cielo.
Passeggeremo
mano nella mano,
nel giardino della tenerezza,
dove il tempo fugace
si vestirà d'amore.
Dove le lucciole
Illumineranno il sentiero
nelle notti prive di luna.
Insieme andremo,
ad abbracciare,
l'alba nascente.
Che tingerà di rosa violetto,
I nostri occhi persi
ad ammirare l'infinito,
Orizzonte.

©2024 Annamaria Citino PremioParoleNuove AnimaDiVento









Una poesia… di Patrizio Caramaschi

 


Una poesia scritta, letta
e vissuta è musica
per il cuore, genera amore
e toglie un po’ il dolore…
Una poesia è una lacrima
sul volto nata da un cuore
nella gioia, gioia che non può essere
espressa perché al primo apparire
è fatta sparire…
È repressa e cessa
perché invano
è liberata per ogni umano
che vive sulla terra,
fratello se non fa mai guerra,
anzi condivide con il proprio
cuore il frutto dell’amore
aiutato da nostro Signore…
Gioia che se scoppia,
toglie i colori dal “pennello”
che ha colorato tutto il mondo,
nel profondo a volte immondo
… lasciamoci colorare
di nuovo di colori nuovi e vivi
da ravvivare ciò che è scolorito e
da tempo impoverito…
La gioia colora il volto,
lo sguardo è interessato
non al tuo peccato
e nemmeno al passato,
vede solo il presente
dove ogni ombra è assente,
tutto è luminoso lasciamo
perdere le zone corrose…

©2024 Patrizio Caramaschi PremioParoleNuove AnimaDiVento







Il tempo rende evanescenti Di Maria Gaia Chesterfield

 

Hai ragione, il tempo rende evanescenti.
Le luci sembrano illuminare zone d'ombra della memoria e del cuore e i fatti, quelli realmente accaduti, acquistano toni forti o sfumature delicate, a seconda del momento in cui vengono richiamati a rivivere.
È tutto un nascere e morire, o dormire e svegliarsi, o ancora, una trasformazione attraverso le varie esistenze.
Non c'è tempo né spazio e gli infiniti riflessi di luce mostrano chi e cosa possiamo essere, solo se e quando scegliamo d'essere.
Hai ragione, in fondo, il tempo rende evanescenti.

(Jaia Mary Chesterfield da "Sam")


©2024 Maria Gaia Chesterfield PremioParoleNuove AnimaDiVento




Nonna Maria e la pettinissa Di Giovanna Malara Restuccia

 


Con calma e senza fretta, come di chi non insegue più il tempo, ogni giorno all'albeggiare della luna, davanti ad un vecchio specchio, Nonna Maria scioglieva le sue lunghe trecce d'argento... Tra i capelli, un cròbilo d'oro ed una pettinissa d'avorio...
Negli occhi teneva pezzi di cielo, minuta ed incantevole, come una Bambolina di porcellana dell'ottocento..
La guardo ancora nei miei ricordi come se stessi ammirando nella sua vecchiaia l'ottava meraviglia del mondo...
Dentro la sua sottana di pizzo, profumava di mobile antico...
La sua pelle, di essenza di cera d'api, ormai dal tempo raggrinzita come creta secca del simeto...
Se pur pesanti i suoi 90 anni, le sue mani morbide nelle carezze, suonavano armonia coi fili dei capelli... ogni sera, prima di concedersi alla notte si faceva sempre bella...
Poi, ancor prima che cantasse il gallo, mentre il sole pigro dormiva dietro le montagne, Nonna Maria, tornava davanti al suo vecchio specchio, e dopo un paio di colpi di spazzola, con calma e senza fretta, intrecciava nuovamente quei fili d'argento e su quel cròbilo d'oro infilava con cura la sua pettinissa d'avorio...
Riprendeva a farsi bella per il giorno che l'attendeva , salutando il nuovo raggio di sole con una antica preghiera.
E così, fino alla fine dei suoi giorni...
Mi rimangono di lei qualche foto tra i cassetti, una pettinissa sul mio comò, pochi momenti di vita dentro al cuore, e quelle mani vissute delicate nelle carezze ancora sul mio viso.
24/10/2024

©2024 Giovanna Malara Restuccia (S77M) PremioParoleNuove AnimaDiVento



Riprendiamo il contatto Di Maria Pashianti Scalzo

 

Riprendiamo il contatto
Ma non chiedere come.
Tu sai bene dove devi guardare.
Là, nel fondo del cuore.
Proprio al centro,
con sguardo sicuro.
Riannodiamo quei fili strappati.
Riprendiamo il discorso interrotto.
Uomini che parlano
parole senza ascolto.
Sguardi secchi.
Slabbrate immagini
di un sogno svanito.
Navi in secca
senza porto sicuro.
Riportiamo il respiro
alla Madre.
Ritroviamo l’abbraccio scucito.
Ricuciamo gli strappi.
Riprendiamo il contatto.

©2024 Maria Pashianti Scalzo PremioParoleNuove AnimaDiVento




OMAGGIO AL PASSATO SEMPRE PRESENTE Di Arturo Pucci

 


Mentre andavo dallo Ionio sul Tirreno,
ho notato un giovane che andava come un treno.
Camminava saltellando come una molla,
con i lunghi capelli attorcigliati come una cipolla.
Mi tornano alla mente le grandi, nobili donne greche,
quando sull'Agorà si mostravano fiere e beate.
Anche loro con stile portavano i capelli a cròbilo,
mostravano ai filosofi la loro stupenda nobiltà.
Con i loro lunghi capelli creavano una cipolla,
col capo al vento e il nobil corpo allietava la folla.
Le nobildonne erano fiere di mostrare la loro chioma,
l’avevano imparato anche le donne dell’antica Roma.
Il cròbilo anche a Roma era conosciuto come Cipolla,
a ragione mostravano che la loro bellezza non molla.
In special modo quando da Roma si spostavano,
alle belle donne piaceva mostrare quanto valevano.
Alla fin fine, cròbilo o cipolla che differenza fa,
le belle donne sia Greche che romane erano sempre là.
Nell'Agorà che in Colosseo erano sempre molto belle,
oggi con o senza Cròbilo splendono come stelle.


©2024 Arturo Pucci PremioParoleNuove AnimaDiVento




Crobilo Di Caterina Massaiu

 

Crobilo (Sì a te che sei quI)

Severa ma non altera,

la tua crocchia

sostenuta da forcine nascoste mi attira da sempre.

Precisa e Composta da fili di neve antica,

da quell’argento che richiama ogni mio senso

Ti osservo e con noncuranza

per non turbare il tuo impegno

Nell’infilare seppur con fatica L’ago

del nuovo ricamo

Quasi non respiro e Penso

Al tuo estro che

con le tue quasi novanta primavere

Ci Regali con diligenza e perseveranza.

(Ariele57)


©2024 Caterina Massaiu PremioParoleNuove AnimaDiVento




CROBILO di Concetta La Placa


Ricorderai il mio crobilo
in una notte di novembre
quando fuori la nebbia era fitta
e il vento del nord spazzava via,
per sempre le foglie morte.
Ricorderai quella mia treccia fitta,
che mi sciogliesti lentamente, con delicatezza, per rendermi ancora più sensuale,
mentre ardevamo di desiderio in quella oscurità d’amore.
Ricorderai che fu una notte
in cui il fuoco arse senza sosta.
Testimoni muti furono solo le stelle
e la luna, eppure quella tenebra
non vide mai il mattino.
Ora, io e te siamo solo meteore d’amore disperse in un cosmo
fitto di nebbie, che non ci appartiene più.
Vaghiamo eternamente nel nulla,
come quei giorni che non sono più.


©2024 Concetta La Placa PremioParoleNuove AnimaDiVento



Come una Dea Di Emilia Domina


La donna col cappello
di paglia turchese,
camminava con passo spedito,
altera, elegante, leggiadra.
Come una Dea
adagiava i suoi piedi flessuosi
sulla battigia bagnata dall'onda.
Una ciocca di capelli arricciata
scendeva sul viso.
Ella con mano gentile e tremante
l'accarezzava,
mentre Apollo col suo carro splendente
ne illuminava il Crobilo e il dolce sorriso.
Sulla spiaggia ella guardava,
nella sabbia, una scritta scolpita:
"Non ti scordar di me,
Amore mio!"


©2024Emilia Domina PremioParoleNuove AnimaDiVento




Cròbilo Di Maria Recupero

 


Il tuo ciuffo di capelli neri
sulla tua fronte
era il tuo orgoglio.
Quando
ti guardavi allo specchio
ti sentivi un leone ruggente
eri l'idolo delle ragazze.
Se litigavi facevi il galletto
con gli anni
il tuo ciuffo di capelli
è diventato grigio
adesso sei un uomo maturo
nello specchio non sei
più lo stesso.
Il tuo cròbilo si è perso
lungo il cammino del tempo
non si scompiglia più
con il vento.
Anche il tuo riflesso è cambiato
ora sei triste e rassegnato
ti resta il ricordo
del giovane bello che sei stato.

13/10/2024


©2024Maria Recupero PremioParoleNuove AnimaDiVento



Vita (Cròbilo) Di Salvatrice Motta

 


Sfido i miei pensieri
a districarsi in questo Cròbilo
che è la vita...
Si intrecciano le ore
sul mio corpo
e gli eventi travolgono
per un attimo
la mia forza...
Le radici del cuore
avviluppano
il mio essere
e l'anima
in questo caldo abbraccio
riesce a liberare
quell'amore che pulsa in silenzio
nelle viscere del tempo!

©2024 Salvatrice Motta PremioParoleNuove AnimaDiVento



ALLO SPECCHIO di Nina Gagliano

 



Sopra uno specchio d'acqua cristallina
rifletto con un soffio i desideri,
in crogiolo tenuti dai pensieri
ed occultati in bigia nebbiolina
che sempre più opprimeva la mia mente,
con troppe cose credute importanti;
mi libero da impegni sì asfissianti,
basta, ora cambio marcia ,finalmente
e sfogo la più grande esaltazione
nel liberar per primi i miei capelli,
li lascio andare come eterea foglia
andante sopra il fil dell'emozione
e canto a squarciagola ritornelli,
li accoglie il vento con immensa voglia.
Dell'anima la soglia
resta chiusa, non apro piu a nessuna
impertinenza,sembra inopportuna
libero invece ognuna
delle mie più incredibili passioni
questo farò, son giuste decisioni!!!

©2024 Nina Gagliano PremioParoleNuove AnimaDiVento




Cròbilo (del tempo che fu) Di Saverio Chiti

 


Un tempo che fu, n’ebbi di bello
che cadeva sulle larghe spalle,
con laccio rosso lo raccoglievo
tanto era l’animo mio ribelle
così caro a mia madre...
or che il tempo mi fu nefasto
d’esso nulla rimane,
del cròbilo ciuffo
raccolto a coda
v’è traccia solo in quella foto
che rallegra gli animi
ogni volta che fra risa
e meraviglia
i nipoti miei si stupiscono
della lunga coda
che mi ornava la nuca.
Nel tempo il tempo che fu
riporta alla luce ricordi
e momenti felici
e ora che allo specchio
della vita mi guardo
non sempre ritrovo
quegli attimi spensierati
di ragazzo
ora nascosti fra le pieghe
del tempo,
e dove quel cròbilo audace
sprezzante della logica gravità esisteva
adesso una piatta avventura
di per sé sulla mia testa vive
di vita propria.



©2024 Saverio Chiti PremioParoleNuove AnimaDiVento




CROBILO di Anna Maria Matucci

 


Sorridere... perché?
Se nel cuore
c'è sofferenza...
Solo per farvi piacere?
Per non crearvi problemi?
Per non farvi restare
in un crobilo
di sensazioni strane
che non siete
in grado di gestire?
La vita non è
sempre semplice,
a volte ,o meglio, spesso,
non va come si vorrebbe...
è in quei momenti
che il sorriso scompare
ed il viso si trasforma,
cambia di colore,
lo sguardo si intristisce.
Vi piacciono le risate?
La spensieratezza?
E allora comprate
delle maschere
e regalatele
a chi ha un animo
dolce, sensibile,
a chi non riesce
a far finta di niente...
non tutti
siamo degli attori
anche se ci piacerebbe
esserlo.

©2024 Anna Maria Amatucci PremioParoleNuove AnimaDiVento



Lichene di forra Di Francesca Montomoli

 


Strappato all'ombra del bosco
- impietosa la benna che nel fosso s'affonda -
al cranio di un sasso aggrappato
quasi un umile cròbilo arruffato e sbiancato percosso dal sole inclemente
sorridi all'autunno che avanza
e di pioggia ti porta ristoro
Tu, una piccola cosa ignorata che insegna
- ma solo a chi abbassa lo sguardo -
la resistenza modesta e tenace
che il mondo dei grandi sprezzante disdegna
(fm) 13 ottobre 2024

©2024 Francesca Montomoli PremioParoleNuove AnimaDiVento




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A volte... AnnamariaVezio

  A volte ci si sente traditi per un saluto non corrisposto per una carezza non ricevuta... Forse l'altro sta soffrendo la stessa mancan...