lunedì 28 ottobre 2024

Nonna Maria e la pettinissa Di Giovanna Malara Restuccia

 


Con calma e senza fretta, come di chi non insegue più il tempo, ogni giorno all'albeggiare della luna, davanti ad un vecchio specchio, Nonna Maria scioglieva le sue lunghe trecce d'argento... Tra i capelli, un cròbilo d'oro ed una pettinissa d'avorio...
Negli occhi teneva pezzi di cielo, minuta ed incantevole, come una Bambolina di porcellana dell'ottocento..
La guardo ancora nei miei ricordi come se stessi ammirando nella sua vecchiaia l'ottava meraviglia del mondo...
Dentro la sua sottana di pizzo, profumava di mobile antico...
La sua pelle, di essenza di cera d'api, ormai dal tempo raggrinzita come creta secca del simeto...
Se pur pesanti i suoi 90 anni, le sue mani morbide nelle carezze, suonavano armonia coi fili dei capelli... ogni sera, prima di concedersi alla notte si faceva sempre bella...
Poi, ancor prima che cantasse il gallo, mentre il sole pigro dormiva dietro le montagne, Nonna Maria, tornava davanti al suo vecchio specchio, e dopo un paio di colpi di spazzola, con calma e senza fretta, intrecciava nuovamente quei fili d'argento e su quel cròbilo d'oro infilava con cura la sua pettinissa d'avorio...
Riprendeva a farsi bella per il giorno che l'attendeva , salutando il nuovo raggio di sole con una antica preghiera.
E così, fino alla fine dei suoi giorni...
Mi rimangono di lei qualche foto tra i cassetti, una pettinissa sul mio comò, pochi momenti di vita dentro al cuore, e quelle mani vissute delicate nelle carezze ancora sul mio viso.
24/10/2024

©2024 Giovanna Malara Restuccia (S77M) PremioParoleNuove AnimaDiVento



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