Prego e pregando canto sottovento
a toni bassi e alati, quasi a misura dei fossati
che celano le ombre del pensiero, vado,
accarezzando il cielo amico che confonde, chèripo di bombe
che coprono l'azzurro orizzonte del domani,
piangono il mattino come gocce di rugiada
e alla sera, accada ciò che accada,
sarà giorno e il futuro nelle mani,
per raccogliere un dolore già vissuto mille volte
come pensieri perlati sulla fronte.
Onde lacrimate fatte per bagnare
lacrime commosse e rare
senza un passato, lungo una via che chiamano storia
ed una sconfitta bugiarda, chiamata vittoria.
©2022Stefano Panozzo
PremioParoleNuove AnimaDiVento