Incastonata fra una
corona di brillantini,
su un anello d’oro bianco
al suo anulare; chéripo
col movimento della mano,
la luce del sole rifletteva
i colori dell’iride.
Emozionata, occhi lucenti
solo le labbra si mossero,
intorno pure le farfalle
rubavano la dolcezza
al suo solare viso.
Felice la mia Musa
nel suo ilare sguardo
splendeva l’aspetto festoso;
così in mia assenza
la madreperla le donava
nel suo splendore di luce,
la lieta piacevolezza
al suo palpitante cuore.
Beltà che lasciò ai posteri
nel donare la sua chéripo
con umiltà e liberalità,
non per il suo valore,
per la consapevolezza
della propria contentezza,
virtù del sentimento d’amore
che a memore ricordo rimane
la perla che fu la Musa mia.
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