giovedì 29 luglio 2021

L A S C O G L I E R A di Enzo Di Giovanni


Spumeggiante la scogliera
gonfia l'onda è quasi sera
i gabbiani a pelo d'acqua
la risacca che scialacqua.
La salsedine goccioline
il mistero e l'aria fine
i pensieri penetranti
poi le raffiche sferzanti.
Il mio corpo assai piccino
simile a corde di violino
infierisce la suonatrice
la mia dolce meretrice.
Dolca dea mia diletta
io ti cerco sei negletta
non capisci le sofferenze
le attese le mie pazienze.
Sei troppo superficiale
è l'immagine che vale
non possiedi sentimenti
i tuoi valori incoerenti.
Mi conforta or la natura
è una vita che già dura
mi trasporta col suo canto
nell'oblio e me ne vanto.

©Enzo Di Giovanni



martedì 27 luglio 2021

Nebbia di Giampaolo Landoni Nilodan L. G. P.

 

In questa sera già buia

la nebbia s’è fatta padrona

di ogni istante di luce.

Davanti ai mei occhi

solo un muro grigio

di un’umidità imperforabile.

Intubato nel mio intabarro

camminando nel mio chino

la mascherina mi copre il viso.

Con le mani serrate in tasca

sotto sciarpa e cappello

lo sguardo sta forzato sull’avanti.

Nell’irreale cupo silenzio

solo il rumore dei miei passi

echeggia nell’intorno fantasma.

Sfumando nel suo lontano

una sirena mi fa trasalire

ricordando il declino della tua luce.

Ormai poca è la strada

poi sarò di nuovo a casa

e la nebbia sarà solo un ricordo.

Già mi vedo varcare la porta

del nostro domestico alveare

dove l’anima mia ora sta sola.

Dalla finestra guarderò la nebbia

sognando il tuo antico calore

al tepore del radiatore.

Pensandoti al mio fianco

rivivrò attimi d’immenso amore

scacciando della solitudine la paura.


© Nilodan L. G. P.




                                                    Immagine©2012AnnamVezio

sabato 24 luglio 2021

Harmattan di Nicola Niño Venturi

 

Solo una volta hai soffiato la tua voce
dentro i miei pori
ma è bastato per ricordarti.
Le tue parole
gentili ma dal suono ruvido
per la pelle
non sono volate via nel vento
se adesso posso scriverne.

venerdì 23 luglio 2021

Aforisma sul giorno di AnnamariaVezio

 

 

Viviamo questo giorno come il più bello da vivere, 

non venga contaminato 

da tristezze dell'ieri già superate, 

solo c'è spazio dentro 

potremo ospitare il momento nuovo. 


© 20210723AnnamariaVezioText&Image



giovedì 22 luglio 2021

GLI ANGELI MUOIONO di Alberta Acattoli

 


Muoiono gli angeli
in silenzio vanno via ogni giorno
con deboli ali tornano al cielo
troppo piccoli, anime cresciute
in deserti d’amore indifferente.
Dimmi, uomo,
cos’è che ti fa girare il volto
al loro andar via
come arrivasti a non vedere
che il dono era avvelenato
e il prezzo la tua integrità?
Eppure sono lì ogni giorno
gli umiliati e offesi
i torturati, senza nome
dal buio di pozzi scavati
guardano, gli sguardi già vecchi
frutti segnati da violenze bestiali
fluttuano in fondali conosciuti
piedi nudi nella neve
scheletri di fame
inventano giochi tra rovine
di quella che fu casa
bambini, come i nostri
che pure amiamo così tanto...
Sappiamo la radice del male
quali sirene ci hanno stregato
con lusinghe di giochi
che sono giochi di morte.
Sapevi amare, uomo,
dentro te la Legge di giustizia
era firmamento splendente
ma ora, cos’è che ti fa guardare
gli angeli morire
senza che ti si spezzi il cuore?
A.A.

©11/07/2021 Alberta Accattoli

foto©2019byAnnamariavezio


Cercami... Di L. Lucia


Cercami nel vento
quando ti senti solo.
Cercami in un fiore
in un animale gentile, 
in una farfalla colorata
o in un'ape indaffarata.
Cercami se sentirai
la mia mancanza,
io sono ovunque
tu posi gli occhi,
sono ovunque tu voglia essere.
Sono il cielo
la terra, il mare e il verde dei prati,
sono la rosa di primavera,
sono il grano giallo di fine giugno 
che aspetta paziente il mietitore.
Sono il frutto più succoso che conosci, 
sono nel grappolo di uva 
che dona il suo nettare
e ti disseta.
Ma sono anche nel freddo inverno,
quando tutto dorme intorno
e si riposa.
Ma tu che cerchi
e non mi vedi,
cercami nel tuo cuore,
perché io non ti
ho mai lasciato.

©L M.
Foto ©2016AnnamariaVezio



M’AGGIO SUNNATO… di Vincenzo De Bernardo

 

M’aggio sunnato Napule, stanotte,
v’’o giuro, è stata proprio na surpresa:
nisciuno mmiez’’a via, faceva ‘a spesa,
na carta, nterra, nun ce steve cchiù!
Non solo, con mia somma meraviglia,
nemmeno nu criaturo, mmiez’’a via,
po’, nu silenzio…, che malincunia,
manco nu clacson e che cos’è?
Int’’o mercato, nisciuno alluccava,
nisciuno ca cantava na canzone,
pe’ mme, na nuova, brutta sensazione,
nisciuno salutava, ma comm’è?
Po’, l’autobus è arrivato in orario,
‘a gente c’aspettava, in fila indiana,
nu giuvinotto, dandomi na mano,
s’è fatto in quattro, pe’ me fa saglì!
E tutte quante a vidimà ‘o biglietto,
guardavo e me so’ asciute ll’uocchie ‘a fore,
‘o traffico? Macchè, int’’a mez’ora,
songo arrivato addò aveva jì!
E, po’, me so’ scetato…, ah, finalmente,
un incubo, v’’o giuro e, po’, aggio ntiso,
di fronte, ‘o quarto piano, ‘onna Luisa,
cantava, a squarciagola: ¨Oilì-oilà!
For’’a fenestra, a fianco, ‘onna Nannina,
stenneva ‘e panne, cu 2-3 mullette,
po’, s’ha accunciato, mpietto, ‘a camicetta:
-“ Fa troppo caldo, è overo, ‘on Vicenzì?”-
Aggio guardato abbascio e, mmiez’’a via,
na chiorma ‘e criature c’alluccava,
mentre ‘o sole, ncielo che brillava…,
Napule è bella, pure, pecché è accussì!

©03.07.2021Wincenzo De Bernardo









Presso un lavatoio Di Tania David


Nelle ferme acque
Del vecchio lavatoio
Oggi si rispecchiano
Il cielo limpido e
La verde vegetazione.
Sul fondo scuro
Conserva vecchi ricordi,
Catturati negli anni.
Mi specchio,
Ma il mio viso
Si trasfigura
E di rimando,
Ecco apparire donne
Dalle vesti logore,
Le maniche arrotolate
Il foulard in testa
E le mani consumate.
Esperte nei loro gesti,
Insaponano panni,
Li strofinano e battono
Sulle lastre,
Immergono, sciacquano,
Strizzano,
Mentre l'acqua gelida
Illividisce le loro mani.
Per sopportar
Il freddo
E la fatica,
Intonano un coro
Che sa di lavoro,
Di figli e famiglie.
Distolgo lo sguardo
E scrivo,
Immortalando il tempo
Del duro vivere
Delle donne antiche.

©Tania David


CIELO STELLATO di Enzo Di Giovanni

 

Potrei anche scriver versi
ricordare i miei cari persi
guardare il cielo stellato
ripensare al mio passato.
Ma son qui pien di noia
che uccide come un boia
la mia sera ed emozioni
le mie rime e narrazioni.
Nonostante tutto insisto
dolorante come il Cristo
anche se non sono in croce
neppure un essere feroce.
I ricordi affioran lenti
sul passato e accadimenti
pochi gli attimi miei felici
poche donne e pochi amici.
Sempre schivo e assente
sempre timido indifferente
la mia vita pien di fregature
con il collegio e le iatture.
La padella poi la brace
il mio io che assente tace
perché stanco di lottare
troppo presto per mollare.

© Enzo Di Giovanni

Imm. dal web


venerdì 16 luglio 2021

OPERE PESSIME di Luca Vitali Rosati

 

Voglio presentarvi la mia ultima pubblicazione "Opere pessime", edito da Porto Seguro ed.
Questa raccolta di poesie parla del malessere che ognuno di noi incontra nella vita, espresso dal mio particolare punto di vista; malessere che può essere però combattuto - e, forse, vinto - dalla speranza, ultimo baluardo della ragione umana.
Vi ricordo che il libro è acquistabile in tutte le librerie d'Italia e nei principali store online (amazon, ibs, Feltrinelli, ecc.).
Grazie a tutti per l'attenzione.

Saluti Luca Vitali Rosati



mercoledì 14 luglio 2021

Ruba con gli occhi Di Cristinapia Sessa Sgueglia


Ruba con gli occhi
Tutto ciò ch'e' nuovo
Ruba con la mente
Crea il tuo costrutto
Quadro, musica o poesia
Fanne magica scultura
Tingi con il sangue
Riverberi di lacrime
Accendi la tua fiamma
Nell'arte costruttiva
Bagnala col tuo sudore
Rendila salina
Che abbia sapore di mare
Negli occhi e le sue lacrime
Condiscila di piccante
Del pepe che elettrizza
Smorzarla d'eccessivo
Deve trasparire
Donale quell'attimo
Cogline l'ardore
Dove hai messo il cuore
Nascerà quell'arte
Dall'impronta ignuda
Ricca di sapore
Profumo di colore
Acerbo di passione .


@Cristy2019

@ImmAmVezio


Cercami... Di Lucia


Cercami nel vento
quando ti senti solo.
Cercami in un fiore
in un animale gentile, 
in una farfalla colorata
o in un'ape indaffarata.
Cercami se sentirai
la mia mancanza,
io sono ovunque
tu posi gli occhi,
sono ovunque tu voglia essere.
Sono il cielo
la terra, il mare e il verde dei prati,
sono la rosa di primavera, sono
il grano giallo di fine giugno
che aspetta paziente il mietitore.
Sono il frutto più succoso che conosci, 
sono nel grappolo di uva 
che dona il suo nettare
e ti disseta.
Ma sono anche nel freddo inverno,
quando tutto dorme intorno
e si riposa.
Ma tu che cerchi
e non mi vedi,
cercami nel tuo cuore,
perché io 
non ti ho mai lasciato.

@Lucia

@immAmVezio



IL LUPO, LA LUPA di Daniela Dante

 

IL LUPO, LA LUPA
esce fumo
dalle nari
del lupo,
il bosco
è bianco
il cielo
è bianco,
come fosse
il giorno prima
prima del tempo
dell'uomo,
nulla vola,
il sole è una bocca
aperta e sospesa
sul filo chiaro
oltre gli alberi,
la terra è un tessuto
telo grezzo, sacco
incolore
d'improvviso
il lampo
rompe
il bianco del cielo
oltre,
-c'è un oltre
ed è blu
rapace che inghiotte
il sole, boccone ingordo
della notte-
nato da un lampo
il tempo,
-un tempo sarà
per l'uomo
per la donna sarà-
Dal buio
intreccio fitto di tronchi
esce la lupa
quieta, altera
guarda, annusa,
gira intorno
si ferma
il lupo, la lupa
odore di vita
fino all'inizio del giorno.

@Daniela Dante
@immAmvezio


La strada nuova di Nicola Venturi

 


Dov’è che mi mena adesso
il cammino
se non sul letto esausto
del mare
tra le conchiglie calcaree e granulose?
Il mio guscio di noce
è ormai scomparso da tempo tra le onde
come a ricongiungersi
alle barchette di carta
scritta
di un eone fa
ed anche la mia vela è lontana
dietro l’orizzonte
serigrafato sul vetrocemento.

@Nicola Ventura
Imm dal web


A mio figlio Andrea di Giovanna Malara Restuccia

 

Ho smosso zolle di vita arcigna
ripulendo con fatica animale,
sterco di pianto,
gramigne al sole.
Sradicato ortica
fiorita sui calici dei miei sorrisi,
repellente carezza
infida prateria.
Pregato come pagana il Dio dei venti
purché disperdesse
i miei soffioni di malinconia.
Implorato come radice di quercia
il Dio della pioggia
finché mondasse la mia terra
dai rancori e dalle bruttezze.
Acceso lumi
su ogni nuovo solco arato,
pronto a vergine semina
chiedendo venia al Sole.
E risplende di Venere beltà
il mio sguardo,
come faro per la tua notte,
come luminoso fiore di luna
rinato su foglie di assenzio.
Oggi serenamente ti mieto
il mio vissuto pianto e goduto,
con l'aratro della poesia
educandoti a non morire
prendendoti per mano.

Giovanna Malara Restuccia (S77M) 2021@testo e immagine
Diritti riservati su foto e testo



Annamaria Vezio "Impariamo"

 


Impariamo a vivere l'attimo mentre c'è

diseduchiamoci a rimpiangere quello che è passato

e a sognare quello che verrà...

@20210705 AmVezioText&Image







domenica 11 luglio 2021

Effimero di Roberta Tantillo


Effimero il senso di questa coreografia
appoggiata qui intorno.
Seduta sul confine del letto
sul bordo del baratro
osservo
osservo le cose, le cose, le cose
così sparpagliate come gusci di castagne
come vecchie scatole di vecchie scarpe
e penso:
avrebbe lo stesso senso quel comodino,
la porta del bagno che miagola,
e il tuo cuscino dove ti ho cresciuto
a forza di baci
avrebbe lo stesso senso stasera
la tenda viola, la palla bucata che non salta più, tre libri, un quaderno e 5 matite,
la boccetta del profumo quasi tutto evaporato,
avrebbe lo stesso senso stasera
la luce al neon che squarcia i sogni,
la coperta blu, il cestino che non svuota nessuno,
quei mille vestiti che han perso il posto
e gli anelli, lo scontrino del gelato di Mazara, il diploma delle medie,
la polvere a ciocche tra le gambe del tavolo
avrebbe ancora lo stesso senso
se questa intera casa, contenitore di cose,
non avesse più il tuo ritorno la sera,
il tuo respiro la notte
e quel tuo rovistare nel frigo
e nell’anima mia???

@Roberta Tantillo
Imm@AmVezio


AnimeDiVento

A volte... AnnamariaVezio

  A volte ci si sente traditi per un saluto non corrisposto per una carezza non ricevuta... Forse l'altro sta soffrendo la stessa mancan...