Effimero il senso di questa coreografia
appoggiata qui intorno.
Seduta sul confine del letto
sul bordo del baratro
osservo
osservo le cose, le cose, le cose
così sparpagliate come gusci di castagne
come vecchie scatole di vecchie scarpe
e penso:
avrebbe lo stesso senso quel comodino,
la porta del bagno che miagola,
e il tuo cuscino dove ti ho cresciuto
a forza di baci
avrebbe lo stesso senso stasera
la tenda viola, la palla bucata che non salta più, tre libri, un quaderno e 5 matite,
la boccetta del profumo quasi tutto evaporato,
avrebbe lo stesso senso stasera
la luce al neon che squarcia i sogni,
la coperta blu, il cestino che non svuota nessuno,
quei mille vestiti che han perso il posto
e gli anelli, lo scontrino del gelato di Mazara, il diploma delle medie,
la polvere a ciocche tra le gambe del tavolo
avrebbe ancora lo stesso senso
se questa intera casa, contenitore di cose,
non avesse più il tuo ritorno la sera,
il tuo respiro la notte
e quel tuo rovistare nel frigo
e nell’anima mia???
@Roberta Tantillo
Imm@AmVezio
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