Nel pensare l’apocalisse della guerra,
il mio cuore si emoziona e pena,
non si fa la guerra per vivere,
ma per essere supremo al fratello.
come lo stelo di un fiore di “Lisa”
che, ad ogni alito di vento si piega.
Il padre disperso, la mamma
nel donare l’anima al suo Dio
l’aveva messo al mondo,
la nonna dal cuore e animo umano
si prese cura del piccolo, Grèllo.
Il tempo non si ferma per nessuno
e la guerra continua a mietere vite,
quell’esile piccola anima si trovò
senza volere, in questo mondo,
fragile, nell’incuria dell’uomo.
Chiedeva alla nonna disperata,
sapeva che mamma e papà
sono in cielo che lo guardano
quel bimbo Grèllo credeva convito.
Arrivò dal cielo il boato,
l’anima di nonna portò via,
il fragile orfano rimase solo,
senza lacrime per piangere, sorrideva.
Inaspettato fu il giorno funesto
anche per l’esile, miserevole Grello:
impavida la folata del vento,
l’ha disperso come foglia secca;
nessuna lacrima, volò la sua anima,
per abbracciare, mamma e papà.
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