Un serpente mi avvinghia
tra le sue spire.
Come le volute di una guna
la guna del diniego
lascia le membra sfinite,
la mente annichilita .
Non c'è limite alla spietatezza,
non c'è argine alla crudeltà.
E più la corda stringe
e più lo spirito,non contenuto,
esplode in un boato di fuoco..
Sento la mia anima risucchiata
in uno spazio vuoto.
Lo stesso vuoto
che mi porto dentro
vorrebbe schiantarsi
sotto il peso
dell' ambiguità soppesata
e giustificata dal mio sorridere falso.
Fuggo dal pomeriggio silenzioso di giugno
e scardino la resistenza
che mi oppone la mente.
Torno a bere alla fonte del cielo,
dei sorrisi caldi e sinceri ,
del ricordo dei giorni più belli e rinasco alla gioia.
© Rosa Altomare PremioParoleNuove AnimaDiVento2023
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