lunedì 13 giugno 2022

L'ombra che avvolge la terra Di Maria Recupero

 

L'ombrìa
la sua ombra
si nasconde fra i cipressi
che sembrano giganti
in lotta per le armi.
Occhi annebbiati
orizzonti che sembrano
misteri indecifrabili.
Serpenti pieni di veleni
drappi neri.
Passi e rumori lontani
portati dal vento
nuvole di polvere nera
avvolgono la terra.
Anime alla deriva
l'ombrìa l'incatena.
La paura giace
con il silenzio
mentre una clessidra di vetro
segna il tempo.

.24/5/2022.

©Maria Recupero PremioParoleNuove2022



L'ombra SOLITARIA Di Macia Ciano

  


nell'alba vedo un ombra
apparente camminare
quieta e silenziosa
tra la riva del mare.
In una spuma d'onda
solitaria si immerge
in un'immenso brillare
fiera sagoma riemerge.
Freme leggero il cuore
di gentili palpiti
in respiri sciolti
dai pensieri raccolti.
Poi ritorna narrando
con tacite parole
l'ombria della luna
il sorgere del sole


©Macia Ciano PremioParoleNuove2022



Voglia di ricominciare Di Nina Gagliano




Odoro luce a stordire la noia,
le arse papille gusteranno il miele
in calici di fiori profumati;
è già più chiaro il giorno,
resta alle spalle una notte banale
ben trattenuta da uno scialle verde,
fine baluardo tra l'ombrìa coprente
il fiacco cuore e il fulgore del sole,
smeraldo di speranze
per lieti giorni da reinventare;
non c'è più tempo per tornare indietro
nemmeno desiderio a perdonare,
ma solo voglia di ricominciare....
Luce e profumo mi sono davanti
li seguirò con grandi occhi sognanti

 ©Nina Gagliano PremioParoleNuove2022



Ombrìa - I miei versi/ A modo mio

  


Ti amo
nella notte profonda
quando la luna brilla
sul mare di seta
ti amo tra i folti pini
dove si districa il vento
ti amo
quando la nebbia dell’alba
si scioglie danzando
e un gabbiano in volo
s’alza leggero
ti amo
nella fitta ombrìa dei sogni
quando giunge il tramonto
e una bianca vela naviga
sotto le stelle lucenti
E’ qui, che ti amo, segretamente
tra l’ombra e l’anima.

----am. maggio 2022

©Argia MarinettiPremioParoleNuove2022


Ombra (Ombria) Di Salvatrice Motta



Sei ombra
quando il sole t'accarezza
sparisci tra le nuvole
e la pioggia ti fa fango.
Sei ombra nella notte
se ti sfiora
pallida la luna.
Sei ombra
se uno sguardo
si accende
riflettendo
l'anima
nascosta
tra le lotte
dell'essere
o sembrare.
Sei ombra
che ruba luce
al proprio corpo!

 ©Salvatrice Motta PremioParoleNuove2022



Ombrìa Di Sandra Carresi


Cerco ombrìa
in quella Terra arsa dal sole, da quel deserto di sale,
da quei cammelli gentili che si piegano al mio impacciato salire,
fra quelle pecore sgozzate penzolanti nelle strade, fra quei visi scuri abbronzati,
fra quei volti riparati da veli dove occhi scuri scrutano timidi, curiosi,
interrogativi e cordiali il passare dei simili eppure diversi e lontani.
Ombrìa…
fra quelle stelle in un cielo sfacciatamente blu accompagnato da danze notturne,
veli, campanelli, sorrisi in ventre scoperto, sensuale e invitante a tavoli
dove il vino è un nettare divino miscelato a musica esotica.
Ombria…
dentro quelle Medine racchiuse in buie stradine,
dove il venditore abile come i suoi avi regala gelsomino a forma rosa del deserto.
Ombria…
fra queste albe luminose tinte dal sole , dove già il primo mattino promette un’intera giornata di sole.
Ombria…
fra queste palme di datteri, di stordimento di gelsomino,
di polvere e di vento caldo di fuoco notturno,
di lottatori di spade di giochi di cavalli eleganti e superbi.
Ombrìa… diffusa e gradevole,
anelo
nell’abbraccio gradevole e fuggente
del tempo e la sua memoria.

©Sandra Carresi PremioParoleNuove2022



All’Ombrìa di un sogno Di Vincenzo Lagrotteria

 


Sull’erba del campo in fiore
all’ombrìa delle folte fronde
di un verde salice piangente,
che stendeva i rami per baciare
la corolla dei papaveri
e degli ammalianti narcisi,
ho perso l’essere mio vigile.
Abbracciato alla mia Musa
godevamo l’essenza della vita,
la testa sul suo procace seno
rideva Lei solare come sempre.
Più in là all’ombrìa di un’alta rupe
fra rovi e ginestre in fiore
il passero solitario ammaliava,
ode al canto che al sol sempre verna.
Là, oltre sul finire della collina
un gregge all’ombrìa
di una secolare elce
si godeva la frescura:
mentre il giovane pastore
appoggiato al robusto tronco
pensava la bella donzella,
che l’aspettava al calar del sole
alla capanna a lato dell’ovile.
Il sole calò e l’ombrìa svanì
dal lieto sogno mi destai
in mano tenevo due fiori:
I fiori della bellezza e dell’inganno
che mi stordirono facendomi rivivere
il più bel sogno della mia solitudine.
24 maggio 2022

©Vincenzo Lagrotteria PremioParoleNuove2022



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