Rugginosi fili di un tramonto autunnale
avvolgono il cuore.
Di Agèmina solchi di vita forgiano il petto,
incastri ad intarsi di stelle splendono nella notte buia.
Un tintinnio battente di gocce di pioggia su stopposi peltri
rompono il silenzio,
meteora abbandonata da istanti di cielo,
su ambrate dune di un tempo,
che l'oro mattutino abbraccia,
granelli abbattuti dal freddo,
lungo il sentiero nell'incavo delle ferite scuotono i sensi.
Sottili lamelle infiltrate nelle fessure degli occhi
giocano e svegliano me.
M'involo fra l'eternità di infinite nuvole
e da sprazzi di notte,
che la luna mi regala mi faccio trovare.
©2022Matilde D'Amore PremioParoleNuove