È lì dimenticato,
a cercare un dio
che accenda la speranza
nel suo álgere silente,
un dio specchiato
in semplici gesti smarriti,
un dio che asciughi ogni lacrima
dal suo volto segnato,
un dio che accenda il suo desío
di ritrovarsi accanto a un fuoco
caldo di carezze
nelle pieghe di un álgere
sfumato nell'attesa
tra le rughe e le sue suole di cartone.
Cercherò anche io un dio
per carezzare i suoi silenzi,
un dio che ne lenisca
ogni mestizia con l'ebbrezza
di un abbraccio inaspettato.