Ciancola il merlo carcoleggia il verme
snulla il cerbiatto sopra il colle spoglio
la volpe crugna nella tana inerme
Dentro la gabbia scardola la lupa
con me che sfrango nella nuda sera
e con la notte trampolazza e cupa
la pavoncella spettola leggera
là dove il gufo e l’anatra felici
rassano il vento sulla quercia e il sole
raspina imberbe vecchie cicatrici
in questo scartuzzare capriole.
Io erroneamente ploro le radici
con l’oca intenta a rinsecchire gole
sul lago e i fiumi senza superfici.
E qui mi slongo mentre le parole
blintano il cuore con la mente illusa
di zulconare la gallina intrusa
che perchia la tua vita con lo zinzo
per cui di punto in bianco lo raggrinzo!
(le parole si offendono se aggiungo un'immagine)
© Giu-Peppe Cassese PremioParoleNuove AnimaDiVento2024
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