Nella splendida aureola
del sole al tramonto
silenziosa scende la sera,
declina il giorno
fra variopinti fili sottili,
ogni notte avvolgono i pensieri
dei miei sogni, mai svaniti.
Quei fili d’oro
che Lei e io mano con mano
per più di mezzo secolo
abbiamo intrecciato
per legare la nostra vita;
quei fili d’argento
che tenevano viva
la luce nel cuore
del nostro Amore.
Il tempo istruisce
giorno dopo giorno
l’arte Agemina ho imparato:
fili sottili di duri metalli
abbiamo intrecciato per legare
i tasselli dei nostri diverbi.
Ho inciso il nostro mondo
su una lamina dorata
per averla vicina,
tenendola fra le braccia
ho rinunciato ogni altra voglia.
Ora Lei è andata in cielo
ed il cuore mio
è rimasto aggrovigliato
in quei stessi fili
che dall’antica Agemina arte
avevo imparato ad incastonare
nei credenziali dell’essere
come fosse stato un monile.
Da solo non posso intrecciare
quei fili d’oro e d’argento
per fare una scala e in cielo salire
e la vita va, in questo mondo ostile.
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