mercoledì 2 febbraio 2022

L’arte più antica Di Vincenzo Lagrotteria

 

Nella splendida aureola

del sole al tramonto

silenziosa scende la sera,

declina il giorno

fra variopinti fili sottili,

ogni notte avvolgono i pensieri

dei miei sogni, mai svaniti.

Quei fili d’oro

che Lei e io mano con mano

per più di mezzo secolo

abbiamo intrecciato

per legare la nostra vita;

quei fili d’argento

che tenevano viva

la luce nel cuore

del nostro Amore.

Il tempo istruisce

giorno dopo giorno

l’arte Agemina ho imparato:

fili sottili di duri metalli

abbiamo intrecciato per legare

i tasselli dei nostri diverbi.

Ho inciso il nostro mondo

su una lamina dorata

per averla vicina,

tenendola fra le braccia

ho rinunciato ogni altra voglia.

Ora Lei è andata in cielo

ed il cuore mio

è rimasto aggrovigliato

in quei stessi fili

che dall’antica Agemina arte

avevo imparato ad incastonare

nei credenziali dell’essere

come fosse stato un monile.

Da solo non posso intrecciare

quei fili d’oro e d’argento

per fare una scala e in cielo salire

e la vita va, in questo mondo ostile.


©2022Vincenzo Lagrotteria Premio Parole Nuove







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