Un tempo
aspettavo l’arrivo
dell’ospite inatteso
immaginavo il piacere
del suo sguardo
dentro il mio
ma il cibo era semplice
la tavola, forse,
non fu ben apparecchiata
nessuno entrò
a farmi visita.
Spedii rari inviti
accolti per bisogno
dopo un pasto frugale
se ne andarono via
la polvere del tempo
si posò come velo
a offuscare lo splendore
del calice vuoto
allora mi alzai
chiusi la porta alle spalle
uscii tra le cose immobili
e le creature mute
a cui
non concediamo anima
non chiesero il nome
e nemmeno un ritratto
non posero condizioni
e neanche un prezzo
ma offrivano amore
così tanto amore
che chiedeva solo
d’essere guardato
che qualcuno
venisse a portarlo via...
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