Danza l'albero frondoso al ritmo del vento
come a dar inizio al rito
della notte ch'è ormai giunta.
una donna senza casa cerca riparo
e nei suoi cenci si stringe,
con la dignità
che solo un povero possiede,
abbraccia se stessa senza un sol lamento
col coraggio di chi niente ha!
Arsa la gola dalla sete e dalla paura
come l'alveo d'un fiume
nella torrida estate
Dal mondo e dagli uomini abbandonata,
dal suo stesso sangue ripudiata,
chiude gli occhi la donna,
il sonno e la terra l'ha abbracciata!
E libera dalle vesti
vaga nuda l'anima sua,
nuda vaga negli spazi indifesi dell'infinito,
negli anfratti segreti dell'immenso!
Nelle crepe dell'universo s'insinua,
nel buio della notte s'interseca
e alla trama del creato si mescola.
Nuda,
senza lacci che la stringano...
libera la sua anima
in lotta tra disperazione e speranza.