Si perde oggi l'uomo
come foglia d'autunno.
Non osserva più
le leggi del cielo.
Gli alberi tendono ad arrivare sempre più in alto,
filtrano tra le loro fronde
raggi di sole,
costituendo così,
una sorte di congiunzione
tra il suolo e la canopea
superiore della foresta.
Donano a noi tutti
quella sensibilità di benessere,
di pace, e di speranza...
L'uomo si distacca
dall'albero della vita,
e si allontana da esso
privo di linfa.
Sfumato dai tanti colori
della tecnologia,
crede di poter dominare
persino il cielo.
Non ha più un Dio,
a cui volgere una preghiera,
né più orizzonti da osservare...
Tutto è superficiale
sotto questo denso strato
di canopea che da solo
è riuscito a creare...
E soffocato da quest'aria
oramai irrespirabile,
si lascia trasportare
dalle correnti dei tempi,
dal forte turbinio dei venti,
fino a quando non finisce
come foglia d'autunno
in pozzanghere di fango...
© Antonia Cirigliano PremioParoleNuove AnimaDiVento2022