Ché un tempo lo spirito danzava
figlia dell'aria e sposa del destino -
e di luce si pascevan gli occhi
nel divenir di giorni e di stagioni
mentre tesseva la sua tela il ragno
per l'iridescente ala d'effimera
ebbra di bellezza e pianto
Passato come culla di versi e di canzoni
presente come il deserto riarso e greve
futuro come inchiostro che scolora
nell'attesa della fiamma amica
Mille anime affollano i pensieri
di fantasmi scivolati fra le rime
dai vecchi tomi cari e polverosi
Sul finire del cammino
all'alba dell'ultima sconfitta
tornano a guidare la mano e le parole
spogliandosi d'orpelli e di giudizio
vestendosi da artista o da giullare
al suono di un'antica lira
o sullo schermo digitale
Senz'obbligo di stile
d'univoca impronta o riverenza
torna per libera scelta a volteggiare
grello il corpo di accartocciata foglia
figlia dell'aria illusa ancor d'amore
(fm) 24 gennaio 2025
©Francesca Montomoli
PremioParoleNuove AnimaDiVento 2025
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