Treccia che incorniciava
il suo bel volto, pregno
di serenità, diafana la pelle,
dolce carezza, nel cuore
fa breccia.
Fra veli il suo corpo
scivolava, sinuosa farfalla,
al vento si lasciava andare,
attonito tu la guardavi.
Era il tempo dell'acerbo
amore, nascosti
fra cespugli di margherite,
i primi baci.
Seduto dietro i vetri,
nella compostezza
della tua casa,
rimembri il tempo stato.
Nulla è cambiato e lei è lì,
difronte a te che, spii,
nei concavi angoli dei ricordi
cerchi e sulla linea
della luce lei traspare.
Una musica lenta
si diffonde, sulle note
di una canzone d'amore,
nella morsa di un ballo
stretti, tu cavaliere
senza età.
Filtrano i raggi,
fra quel Cròbilo di capelli,
illuminando i tratti
del suo viso, si spandono
le parole nell'arabesco
tempo.
Sull'arcobaleno
del tramonto si dipingono
i pensieri più belli, luci
ed ombre sui visi
mai lascivi scorrono,
di un amore sbocciato
e mai appassito.
2024 Matilde D'Amore PremioParoleNuove AnimaDiVento
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