S'arrampica il pensiero
come un tralcio
di foglie rampicanti,
davanti agli occhi
un formicolio d'ombre.
Ti lasci vincere
d'immotivata tristezza
mista a malinconia
or che la sera
spegne il rosso del tramonto.
Chiami forte il sogno
che a notte fonda arriva
e sotto i suoi rami scuri
ti ripara.
E come odalisca danzi sinuosa
tra i frutti acerbi
di un rovo senza spine,
vestita di sete merlate,
son come le anse del fiume
i morbidi i fianchi
avvolti di grazia.
E scorri ora
tra le braccia del tuo mare,
i lunghi capelli
intrisi di sale
galleggian leggeri
fluttuando
tra le azzurre acque chete.
Pacatezza soave che rasserena
tra il dondolio che ti culla
e il sublime lepóre d'un suono d'arpa.
Sei altrove,
sei senza età!
Come neve
senza far rumore,
senza farti male
ti risvegli avvolta da bianche lenzuola
tra le movenze
di acque sognate
e senza tempo.
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