martedì 10 dicembre 2024

A volte... AnnamariaVezio

 

A volte ci si sente traditi per un saluto non corrisposto
per una carezza non ricevuta...
Forse l'altro sta soffrendo la stessa mancanza
di saluto non corrisposto
di carezza non ricevuta...
Forse bisogna non sentirsi traditi e salutare
senza attesa di corrispondenza
e carezzare il vuoto della carezza mancante...
Forse bisogna donarsi senza timore di sperperarsi...
Forse bisogna soltanto vivere l'attimo
consci che non si ripeterà...
Forse bisogna soltanto vivere...

©2020AmVezioUmaniPerCaso



sabato 7 dicembre 2024

Augurare buono AnnamariaVezio

 

Non ci sono parole nuove per esprimere il contenuto di un Suono modulato dal centro del cuore, dal nucleo dell’Universo. Augurare anche un solo attimo buono è mettere in circolo energie divine, è mettere se stessi nelle onde del Cielo ed essere insieme Cielo. È ritrovarsi ogni volta nel parto della vita. È essere Vita.


©2023AmVezioUmaniPerCaso




venerdì 22 novembre 2024

AnimaCorpoMente AmVezio

 

"Il nostro pensiero detta parole che ci ricordino l'unione AnimaCorpoMente, e... lasciamo versi al nostro passaggio per ricordarci la via che ci conduce al cielo..."

©2024AmVezioUmaniPerCaso





L'ora e il qui AnnamariaVezio

 

L'anima è randagia, 

perpetua camminatrice a seguire orizzonti oltre confini, 

fino all'incontro del nucleo, 

laddove il Tutto e il Nulla è prodromo del momento di esistenza: 

l'ora e il qui.



©2017AmVezioUmaniPerCaso



Dell'essere fortunati - AnnamariaVezio

 Sono fortunata, d'ogni dolore e malattia e fallimento, mantengo solo la lontana eco,

d'ogni gioia e rinascita e vittoria, mantengo l'armonia del suono.

Sono fortunata: dimentico quanto mi fa male

e rinnovo il ricordo d'ogni bene.

E sto bene.

E vorrei essere virale

©2017UmaniPerCasoAmVezio




lunedì 28 ottobre 2024

Ricordo d'infanzia Di Tania David

 


Sembrava uscita
da un'icona
dell'Art Nouveau
mia zia Lillí,
sorella di mio nonno.
Portava ancora
i suoi lunghi abiti
di foggia Liberty,
da perline ricamati,
che nei teatri
della sua Palermo
aveva un dí sfoggiati.
Occhi verdi,
carnagione chiara,
capelli grigio ramato
che ogni mattina districava,
a lungo spazzolava,
in lunga treccia poi serrava
e in un Cròbilo ribelle
sulla nuca li acconciava.
Preziose erano
le lunghe forcine in tartaruga
che la sua pettinatura
a corona contornavano.
Eppur sfuggiva ancor
sulle sue gote,
vezzosa,
maliarda,
giovanile ciocca.

© 2024 Tania David PremioParoleNuove AnimaDiVento



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A volte... AnnamariaVezio

  A volte ci si sente traditi per un saluto non corrisposto per una carezza non ricevuta... Forse l'altro sta soffrendo la stessa mancan...